Lettera di Don Rigoldi a Letizia Moratti, sindaco di Milano
 

Il bene di Milano, il bene di ogni città sta nel rispetto dei diritti di ogni persona, nella concordia, nella partecipazione, nella possibilità di avere le condizioni per una vita dignitosa e serena.

Lo stesso compito appartiene a chi, come me, è nato e ha sempre vissuto a Milano, a chi è venuto dal Mezzogiorno d'Italia e da ultimo agli immigrati da altre nazioni che tutti i giorni vivono e lavorano nella nostra città.

Da molto e sempre più cresce e diventa cattiva l'ostilità contro tutti gli stranieri, che lavorino o che non lavorino, che siano giovani o vecchi, che siano regolari o irregolari: perfino alcuni dei diritti che sembrerebbero semplicemente di umanità, come il diritto alla propria religione, alla casa, anche alla cura dei bambini, sembrano diventati un privilegio da non concedere, una debolezza pericolosa.

Il triste spettacolo del fermo dei giovani individuati sui mezzi pubblici e l'autobus blindato che li imprigiona sono un altro messaggio che viene recepito da molte persone semplici come l'ennesima dimostrazione che gli stranieri sono criminali.

Nessun amministratore di buon senso, nessun cittadino ragionevole può dubitare che Milano abbia bisogno degli stranieri che da quasi un ventennio sono presenza stabile in città.

Possiamo coltivarci degli estranei, perfino dei nemici, oppure famiglie che hanno già i loro figli nelle nostre scuole, che desiderano e possono diventare cittadini di questa grande città che nelle sue parti migliori non ha mai cessato di credere nella giustizia, nell'accoglienza e nella solidarietà.

Noi chiediamo al sindaco Letizia Moratti e ai vigili urbani di far cessare da subito il brutto spettacolo degli autobus blindati.

Si possono difendere le leggi senza le esibizioni e le umiliazioni.

 

don Gino Rigoldi - La Repubblica, 2 ottobre 2009

 

 

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